giovedì 15 marzo 2012

Sara K. goes on Style!

Per qualche strana coincidenza astrale mi è stato proposto di gestire un blog sul portale della rivista Glamour. Ergo mi destreggio attualmente tra due blog, cosa decisamente inusuale per una che, fino a poco tempo fa, non aveva facebook!

Ho chiamato il blog Smokey Eyes, in onore del celebre stile di maquillage tanto in voga adesso, ma anche delle celebri nottate fumose e del trucco sbavato della mattina dopo tanto in voga da sempre.

Questo è il link al blog numero due:  http://smokeyeyes.style.it/  Se vi va dateci un'occhiata.

E questo è il mio ultimo post che ho pubblicato su Smokey Eyes,  un'affascinante vicenda accadutami sul lavoro che dal titolo
"L'amore al tempo dei convegni: Il conte Vronskij è ancora tra noi".


Durante un convegno internazionale nel quale lavoravo in qualità di interprete e pr ho conosciuto una donna. Una donna molto affascinante, per la precisione: bella, intelligente, giovane ( 32 anni) ma già con una bella carriera. Una donna ambiziosa, piena di talento ma al tempo stessa simpatica e alla mano. Si chiama Kathy ed è del Canada. Un paese dove, incredibilmente, anche le donne giovani hanno la possibilità di fare splendide carriere, godono delle stesse opportunità degli uomini e, grazie a congedi per la maternità lunghi e a stipendi ottimi, hanno la possibilità di conciliare perfettamente il lavoro con la famiglia. Il lavoro. E l’amore?

Io e Kathy ci siamo subito piaciute. Abbiamo lavorato insieme per quattro giorni e per quattro sere ho portato fuori lei e i suoi colleghi, occupandomi della scelta e della prenotazione dei ristoranti, della scelta del cibo e dei vini, di spiegare ai camerieri che avevano tutti bisogno di ricevute separate per il rimborso spese aziendale, di controllare che i caffè fossero caffè lunghi e non  espressi in quanto i canadesi rabbrividiscono alla sola vista dei nostri “ristretti”, di chiarire che il limoncello anche se viene servito in bicchierini piccoli non è uno “shot” e di cercare pub che stessero aperti fino a tardi.

Il  lavoro diurno era molto serio ma le serate decisamente informali.

L’ultima sera, quando ogni restrizione lavorativa era finita e i rapporti interpersonali erano finalmente liberi da ogni convenzione, siamo finiti dopo cena (eravamo circa una quindicinali cui un’unica italiana e cioè la sottoscritta) in un pub in centro. L’orario della dignità era passato da un bel po’: era circa l’una di notte e tutti avevano in corpo un bel po’ di alcol. Anche io stavo cominciando a rilassarmi, mi ero concessa un gin-tonic e mi stavo finalmente dedicando ad approfondire la conoscenza di un simpatico dirigente dell’area vendite (sposato e con figli, figurati…).  Con la coda dell’occhio vedo la bella  Kathy, anche lei intenta ad approfondire conoscenze. In maniera molto più intima però di quanto non stessi facendo io col mio salesman. In parole povere si stava scambiando notevoli effusioni con quello che ho riconosciuto essere un suo buyer di nome Alan. Ho sorriso tra me e me ammirata per l’intraprendenza di Kathy e ho continuato la mia serata destreggiandomi come meglio potevo tra businessmen sbronzi.

Un paio d’ore più tardi (si, erano davvero le tre!) sono uscita dal pub per fumare una sigaretta e lì ho visto Kathy. Tutta sola e visibilmente scossa. Cosa cavolo era successo alla mia protegeè? E dove accidenti era Alan? Mi sono avvicinata a Kathy e lei scoppiata in lacrime. Mi ha raccontato tra un singhiozzo e l’altro che Alan, dopo aver flirtato con lei per una settimana e dopo averla baciata, le aveva detto che la loro storia non poteva continuare perché in Canada lui aveva già una ragazza con la quale stava da un mese e che aveva lasciato il suo lavoro per lui.

 “ E che lavoro! Faceva la shampista! Ma perché sono sempre L’Altra Donna, l’amante? È sempre così, gli uomini flirtano con me, vengono a letto con me e poi tornano dalle loro brave fidanzatine! Perché mi ha baciato se non vuole stare con me? Io sono un essere umano, ho dei sentimenti, voglio sposarmi e avere dei figli. Ho così tanto da dare e finisco sempre per fare l’amante!”

E a quel punto mi sono resa conto che quando si tratta di uomini tutto il mondo è paese. Kathy. Bella, sensibile ed intelligente, era semplicemente caduta nella trappola più vecchia della storia. Ma non aveva mai letto un libro? Non aveva mai visto “ Sex & the City”? e non lo sapeva che i convegni internazionali sono per eccellenza il teatro più idoneo per questo genere di commedia? Uomo d’affari in viaggio all’estero stufo della routine incontra bella donna in carriera e coglie l’occasione per crearsi un’interessante diversivo. E certo che non è giusto! Certo che è un bastardo! Ma la domanda è: cosa ti ha fatto pensare che potesse non esserlo?!

Ma quello che mi sembrava più surreale e che la povera ragazza non si capacitasse del fatto che un uomo potesse preferire stare con un’ex stampista, probabilmente non particolarmente attraente anziché con lei. Come se non fosse un dato di fatto infinitamente provato che gli uomini spesso e volentieri vogliono esattamente quello: una donna non troppo bella (così non la devono controllare) e senza carriera (così non sarà mai più potente di loro) e che, possibilmente, sia disposta a piantare il suo lavoro per favorire la loro carriera.

Siamo nel 2012 e gli uomini, rincresce dirlo, sono ancora terrorizzati da donne come Kathy. Non sono in grado di gestirle, hanno paura che li schiaccino e che mettano a repentaglio la loro virilità e non capiscono che una donna così vuole solo essere trattata da pari e godersi la sua indipendenza senza per questo rinunciare alla propria femminilità: non sono delle virago e non hanno nessun interesse a calpestare la virilità dei loro compagni. Sono donne, tutto qui.

Ma che spreco, che amarezza, vedere una donna così eccezionalmente fantastica ridotta in lacrime da uno dei tanti convenzionali stronzetti in circolazione.
A Kathy, e a tutte le Kathy del mondo, dal basso dei miei 28 anni, posso solo dire di rimanere fedeli a loro stesse perché il mondo ha bisogno di donne come loro. Che ci sono donne più giovani (tra le quali io) che le ammirano e le stimano e che non può essere uno squallidino qualunque a metterle in crisi. E che probabilmente da qualche parte ci sono anche uomini in grado di amare e rispettare una donna indipendente, e vale sicuramente la pena di aspettare di incontrarne uno -col rischio di non incontrarlo mai-  piuttosto che tradire i propri sogni e la propria natura per uno che non merita le lacrime di una donna, men che meno di una donna in gamba.

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