Ho chiamato il blog Smokey Eyes, in onore del celebre stile di maquillage tanto in voga adesso, ma anche delle celebri nottate fumose e del trucco sbavato della mattina dopo tanto in voga da sempre.
Questo è il link al blog numero due: http://smokeyeyes.style.it/ Se vi va dateci un'occhiata.
E questo è il mio ultimo post che ho pubblicato su Smokey Eyes, un'affascinante vicenda accadutami sul lavoro che dal titolo
"L'amore al tempo dei convegni: Il conte Vronskij è ancora tra noi".
Durante un convegno
internazionale nel quale lavoravo in qualità di interprete e pr ho conosciuto una
donna. Una donna molto affascinante, per la precisione: bella, intelligente,
giovane ( 32 anni) ma già con una bella carriera. Una donna ambiziosa, piena di
talento ma al tempo stessa simpatica e alla mano. Si chiama Kathy ed è del
Canada. Un paese dove, incredibilmente, anche le donne giovani hanno la
possibilità di fare splendide carriere, godono delle stesse opportunità degli
uomini e, grazie a congedi per la maternità lunghi e a stipendi ottimi, hanno la
possibilità di conciliare perfettamente il lavoro con la famiglia. Il lavoro. E
l’amore?
Io e Kathy ci siamo
subito piaciute. Abbiamo lavorato insieme per quattro giorni e per quattro sere
ho portato fuori lei e i suoi colleghi, occupandomi della scelta e della
prenotazione dei ristoranti, della scelta del cibo e dei vini, di spiegare ai
camerieri che avevano tutti bisogno di ricevute separate per il rimborso spese
aziendale, di controllare che i caffè fossero caffè lunghi e non espressi in quanto i canadesi rabbrividiscono
alla sola vista dei nostri “ristretti”, di chiarire che il limoncello anche se
viene servito in bicchierini piccoli non è uno “shot” e di cercare pub che
stessero aperti fino a tardi.
Il lavoro diurno era molto serio ma le serate
decisamente informali.
L’ultima sera, quando
ogni restrizione lavorativa era finita e i rapporti interpersonali erano finalmente
liberi da ogni convenzione, siamo finiti dopo cena (eravamo circa una quindicinali
cui un’unica italiana e cioè la sottoscritta) in un pub in centro. L’orario
della dignità era passato da un bel po’: era circa l’una di notte e tutti
avevano in corpo un bel po’ di alcol. Anche io stavo cominciando a rilassarmi,
mi ero concessa un gin-tonic e mi stavo finalmente dedicando ad approfondire la
conoscenza di un simpatico dirigente dell’area vendite (sposato e con figli,
figurati…). Con la coda dell’occhio vedo
la bella Kathy, anche lei intenta ad
approfondire conoscenze. In maniera molto più intima però di quanto non stessi
facendo io col mio salesman. In parole povere si stava scambiando notevoli effusioni
con quello che ho riconosciuto essere un suo buyer di nome Alan. Ho sorriso tra
me e me ammirata per l’intraprendenza di Kathy e ho continuato la mia serata
destreggiandomi come meglio potevo tra businessmen sbronzi.
Un paio d’ore più
tardi (si, erano davvero le tre!) sono uscita dal pub per fumare una sigaretta
e lì ho visto Kathy. Tutta sola e visibilmente scossa. Cosa cavolo era successo
alla mia protegeè? E dove accidenti era Alan? Mi sono avvicinata a Kathy e lei
scoppiata in lacrime. Mi ha raccontato tra un singhiozzo e l’altro che Alan,
dopo aver flirtato con lei per una settimana e dopo averla baciata, le aveva detto
che la loro storia non poteva continuare perché in Canada lui aveva già una
ragazza con la quale stava da un mese e che aveva lasciato il suo lavoro per
lui.
“ E che lavoro! Faceva la shampista! Ma perché
sono sempre L’Altra Donna, l’amante? È sempre così, gli uomini flirtano con me,
vengono a letto con me e poi tornano dalle loro brave fidanzatine! Perché mi ha
baciato se non vuole stare con me? Io sono un essere umano, ho dei sentimenti,
voglio sposarmi e avere dei figli. Ho così tanto da dare e finisco sempre per
fare l’amante!”
E a quel punto mi sono
resa conto che quando si tratta di uomini tutto il mondo è paese. Kathy. Bella,
sensibile ed intelligente, era semplicemente caduta nella trappola più vecchia
della storia. Ma non aveva mai letto un libro? Non aveva mai visto “ Sex &
the City”? e non lo sapeva che i convegni internazionali sono per eccellenza il
teatro più idoneo per questo genere di commedia? Uomo d’affari in viaggio all’estero
stufo della routine incontra bella donna in carriera e coglie l’occasione per
crearsi un’interessante diversivo. E certo che non è giusto! Certo che è un
bastardo! Ma la domanda è: cosa ti ha fatto pensare che potesse non esserlo?!
Ma quello che mi
sembrava più surreale e che la povera ragazza non si capacitasse del fatto che
un uomo potesse preferire stare con un’ex stampista, probabilmente non
particolarmente attraente anziché con lei. Come se non fosse un dato di fatto
infinitamente provato che gli uomini spesso e volentieri vogliono esattamente
quello: una donna non troppo bella (così non la devono controllare) e senza
carriera (così non sarà mai più potente di loro) e che, possibilmente, sia
disposta a piantare il suo lavoro per favorire la loro carriera.
Siamo nel 2012 e gli
uomini, rincresce dirlo, sono ancora terrorizzati da donne come Kathy. Non sono
in grado di gestirle, hanno paura che li schiaccino e che mettano a repentaglio
la loro virilità e non capiscono che una donna così vuole solo essere trattata
da pari e godersi la sua indipendenza senza per questo rinunciare alla propria
femminilità: non sono delle virago e non hanno nessun interesse a calpestare la
virilità dei loro compagni. Sono donne, tutto qui.
Ma che spreco, che
amarezza, vedere una donna così eccezionalmente fantastica ridotta in lacrime
da uno dei tanti convenzionali stronzetti in circolazione.
A Kathy, e a tutte le
Kathy del mondo, dal basso dei miei 28 anni, posso solo dire di rimanere fedeli
a loro stesse perché il mondo ha bisogno di donne come loro. Che ci sono donne
più giovani (tra le quali io) che le ammirano e le stimano e che non può essere
uno squallidino qualunque a metterle in crisi. E che probabilmente da qualche
parte ci sono anche uomini in grado di amare e rispettare una donna
indipendente, e vale sicuramente la pena di aspettare di incontrarne uno -col
rischio di non incontrarlo mai- piuttosto che tradire i propri sogni e la
propria natura per uno che non merita le lacrime di una donna, men che meno di
una donna in gamba.
Nessun commento:
Posta un commento