martedì 20 marzo 2012

Hysteria. L'eccitante storia della nascita del vibratore


Londra, 1880. Il giovane dottore Mortimer Granville lotta per imporre le moderne e rivoluzionarie idee della medicina (tipo lavarsi le mani e cambiare tutti i giorni la fasciature) all’interno di ospedali ed ambulatori, gestiti però da medici fedeli alle vecchie tradizioni. Trovandosi così disoccupato per l’ennesima volta finisce per bussare alla porta del Dottor Dalrymple, specializzato in medicina femminile ed in particolare in una cura “manuale” per l’isteria.

La maggior parte delle donne dell’upper class sembra essere afflitta da questo male (che, come vedremo più avanti, altro non è che una manifestazione di noia o di insoddisfazione sessuale, per la quale, in effetti, la masturbazione può rappresentare talvolta un buon rimedio!) e il povero Dottor Dalrymple non è più fisicamente in grado di “soddisfare” tutte le sue pazienti. Decide così di avvalersi dell’aiuto di Granville.

In breve tempo il giovane Granville si ritroverà: alle prese con un’orda di pazienti insoddisfatte, a gestire una relazione platonica con Emily Dalrymple (figlia del dottore e modello di virtù), a cercare di contenere gli eccessi di Charlotte (sorella di Emily, socialista, rivoluzionaria e suffragetta) e, non ultimo, vittima di dolorosissimi crampi alla mano che rischiano di compromettere notevolmente la sua attività.

Proprio quando la situazione rischia di precipitare Mortimer, durante una visita al suo amico Edmund appassionato di elettronica, si ritroverà a giocherellare distrattamente con l’oggetto, camuffato da splolverino elettrico, che diventerà presto la soluzione ai suoi problemi “manuali” nonchè il giocattolo preferito di tante tante tante donne.

Il film, visione molto romanzata della nascita del vibratore, è stato tacciato dalla critica di essere un po’ troppo grezzo, superficiale e naif. Inutile dire che io invece ho riso dall’inizio alla fine. Ho riso per il fare scientifico con cui il Dottor Dalrymple illustra le tecniche masturbatorie al suo giovane assistente, ho riso davanti alla splendida interpretazione di Rupert Everett , ho riso davanti all’ironica ed appassionata visione del mondo e della donna di Charlotte Dalrymple, ho riso per Molly Leccalecca, ho riso all’idea del vibratore nato proprio nella pudica Inghilterra Vittoriana ed ho riso all’idea che la Regina Vittoria in persona ne facesse uso.

Il trailer di Hysteria

Ma soprattutto ho riso di soddisfazione perchè finalmente il main strem si è degnato di offrire un prodotto che affronta le tematiche della sessualità femminile e della condizione della donna in generale in maniera giocosa ed ironica, senza impantanarsi in banali stereotipi e psicologia spicciola e concentrandosi su un punto focale: il piacere. E finalmente il vibratore viene presentato come oggetto di uso comune, in voga da secoli e geniale nella sua praticità, e non come peccaminoso strumento del male!

"Not everyone loves football" : Promemoria per gli europei..

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