venerdì 24 febbraio 2012

Kinodromo

E stasera, stufa di redigere contenuti per il blog che plachino il mio orror vacui, mollo tutto e me ne vado al Lumiere dove è in corso il festival Visioni Italiane. In realtà la mia attenzione è calamitata dai Cineasti Arcobaleno e dal loro Kinodromo. Di tutto questo vi parlerò più avanti, per il momento mi limito a condividere l'articolo che ho scritto su di loro tempo fa, sempre pubblicato dalla fedelissima rivista "Gagarin,. Orbite culturali" nel numero di gennaio 2012 (http://www.gagarin-magazine.it/)

Buona serata a tutti!


Cineasti indipendenti



Accadde in novembre: I ragazzi di Santa Insolvenza – un collettivo di giovani che operano soprattutto contro il precariato -  occuparono il Cinema Arcobaleno. Per quattro giorni ridettero vita ad una storica sala cinematografica nel cuore di Bologna e da tempo in disuso, restituendolo così, anche se per breve tempo, alla comunità. Diverse realtà del cinema indipendente bolognese offrirono la loro collaborazione. Ne seguirono tre notti di proiezioni gratuite e aperte a tutti: un’ occasione di condivisione tra pubblico e operatori del settore, senza filtri, senza censure e senza compromessi. La sala era strapiena. Un sogno.
Ma il sogno finì con un brusco risveglio: i ragazzi di Santa Insolvenza ebbero lo sfratto e il cinema Arcobaleno fu di nuovo chiuso. Era dunque stato davvero solo un sogno? Qualcuno non era d’accordo…

Il detonatore è stata una semplice mail, fatta girare tra i vari operatori degli audiovisivi presenti sul territorio: un appello lanciato da qualcuno che aveva partecipato al sogno e riteneva fosse possibile trasformarlo in realtà, e non solo per pochi giorni. La risposta non si è fatta attendere: in massa gli operatori degli audiovisivi hanno risposto alla chiamata alle armi dando corpo e voce ad un Movimento.
Sono circa un centinaio. Attualmente si sono divisi in gruppi operativi al fine di costruirsi un identità collettiva e si nutrono del proprio entusiasmo, interrogandosi sul futuro del loro lavoro, sulla possibile riqualifica degli spazi e sul collocamento di prodotti che raramente trovano spazio nel main-stream.

Già compaiono i primi contenuti: Proprio in questi giorni il web è stato invaso da video virali Il primo è stato “Lo strano caso degli uomini in valigia”, volto a sensibilizzare sulle tematiche dello spazio e delle risorse. Sullo sfondo è chiaramente visibile il cinema Arcobaleno con la serranda abbassata.
Il secondo video a fare la sua dirompente comparsa sulla rete è in realtà un progetto di ampio respiro: una “soap opera” intitolata “Il morbo di Kino”. Un morbo che si diffonde portando al delirio i poveri cineasti, già esasperati dalle difficili condizioni lavorative.
Entrambi i lavori hanno avuto grande visibilità, non solo sul web ma anche sulla stampa: addirittura un fake allarmistico presenta il morbo di Kino come una vera patologia che costringe al ricovero ospedaliero due registi.

Attendiamo con ansia il seguito della storia e i possibili eccitanti sviluppi!

Sara Kaufman. "Gagarin. Orbite culturali" gennaio 2012




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