Si è chiuso
ieri il festival Visioni Italiane,
concorso nazionale per corto e mediometraggi presso il Cinema Lumière di
Bologna.
Grande
interesse e scalpore ha suscitato la presenza dei Cineasti Arcobaleno con il
loro Kinodromo 01, il gruppo dei
lavoratori indipendenti degli audiovisivi formatosi in novembre e già attivo e
presente sul territorio.
I Cineasti
Arcobaleno si riuniscono a cadenza quasi settimanale in assemblee democratiche
e aperte a tutti, si interrogano sul presente e sul futuro del cinema indipendente,
credono nel cinema come “bene comune” e portano avanti il progetto Kinodromo cercando di elaborare
strategie e contenuti per incrementarne la produzione e la fruizione . Hanno
realizzato ormai diversi cortometraggi e video virali -cliccatissimi sul web- e
riscosso un’attenzione mediatica tale da arrivare fino agli uffici della
Cineteca che ha deciso di offrirgli spazio e visibilità all’interno del
festival: un gentile invito non si rifiuta mai!
Ho avuto
occasione di verificare in prima persona il loro modus operandi partecipando ad
alcune loro attività e due sono le caratteristiche che mi sono subito balzate
agli occhi come degne di nota: In primo luogo la forte energia creativa, la
voglia di fare, di mettersi sempre in gioco mantenendo sempre elevati gli
standard professionali.
In secondo
luogo l’assenza della rivalità e del desiderio di primeggiare, come se tutti
avessero deciso di mettere a tacere il proprio ego a buon pro degli interessi
collettivi: non ci sono prime donne (e nemmeno primi uomini). Posso affermare
di aver assistito se non ad un miracolo quanto meno ad un’ incredibile
alchimia: la presenza sui set di più registi,
più direttori della fotografia,
addirittura la presenza di più set all’interno della stessa location…
Tutti spinti da fortissimo spirito di collaborazione, nessun rancore o
rivendicazione, solo tanta voglia di lavorare, insieme. Che dire: Cineasti del
mondo unitevi, pare che sia possibile.
All’interno di
Visioni Italiane, i Cineasti Arcobaleno hanno escogitato maniere decisamente
non convenzionali di far sentire la loro voce, portando alle volte la
performance live all’interno della sala cinematografica – sede quasi per
antonomasia dello spettacolo riprodotto. Il primo giorno hanno fatto sfilare in
sala la Santa Insolvenza ,
mostrando le immagini dell’occupazione del cinema Arcobaleno. Il secondo giorno
hanno toccato l’argomento degli spazi, proiettando il cortometraggio Cineasti
in Valigia ed invadendo con le loro valige la sala Mastroianni del cinema
Lumière. Di notevole impatto l’intervento del terzo giorno, in seguito alla
proiezione degli spot sui mestieri del cinema a rischio di estinzione, quando
tutti insieme sono saliti sul palco e, traditi a momenti da una genuina
emozione (e per fortuna! Perché non so voi ma io sono stufa della gente che
parla in pubblico come se leggesse il gobbo e non fosse minimamente coinvolta
da quello che dice), hanno chiesto uno spazio ed un aiuto da parte di chi di
competenza per continuare a fare cinema a Bologna, annunciando un imminente
richiesta di confronto con le istituzioni nel quale venga chiarito una volta e
per tutte se la produzione cinematografica è ancora oggetto di interesse; In
caso contrario, visto che le valigie le hanno già fatte, decideranno di
conseguenza se restare - valorizzando il
territorio (nda) – o partire per lidi meno ostili.
L’ultima
proiezione è stata quella di due puntate della “Soap Opera” Il Morbo di
Kino, al termine della quale alcuni
membri del collettivo, mescolati tra il pubblico in sala, hanno iniziato a
manifestare i sintomi del morbo (una malattia che, nella puntate della soap,
colpisce i lavoratori bolognesi del cinema e che si manifesta con violenti
spasmi, delirio, e la tendenza ad invocare celebri registi russi).
Ma a destare
il maggiore interesse è stato senz’altro il cinema più piccolo del mondo (6
posti a sedere e 4 in
piedi, mi pare). Realizzato ad hoc all’interno di un furgone e parcheggiato nel
cortile del cinema per tutta la durata del festival. Il kino-truck, ha
trasmesso i filmati delle assemblee, i cortometraggi realizzati fino ad ora ed
ha offerto la possibilità di lasciare videomessaggi con pareri ed opinioni.
Oltre ad avere una discreta fila di persone incuriosite davanti al suo
ingresso, ha fatto nascere al suo esterno uno spontaneo salotto sede di
confronti, public relations e contatti.
Bravi ragazzi! Questo il link al loro sito dove è possibile trovare maggiori informazioni http://www.kinodromo.org/